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Recupero e riciclo

Il contributo di Bottaro alla filiera del riciclo di carta e cartone

È un settore fondamentale per il Pianeta, uno dei pochi in cui grandi industrie e singoli individui uniscono forze, sforzi e impegno. Obiettivo? Rendere la filiera del riciclo di carta e cartone sempre più un perfetto esempio di economia circolare. Come interviene Bottaro in questo percorso? Garantendo agli impianti di riciclo, che utilizzano presse da imballaggio, un filo di ferro più performante e sostenibile, in grado di ottimizzare l’intero processo operativo.

Quale è il filo giusto per riciclare carta e cartone?

In questo articolo parleremo di:

  • Carta e cartone: una filiera ideale per il riciclo
  • Una differenziata che fa la differenza: il percorso circolare della carta
  • Riciclo di carta e cartone: dove interviene Bottaro
  • BWR™: il filo di ferro che migliora le prestazioni
  • BRW Black Plus™: il filo di ferro per grandi riciclatori
  • Bottaro: tecnologia al servizio di tutti

 

Carta e cartone: una filiera ideale per il riciclo

I dati parlano chiaro: la filiera cartaia è un perfetto esempio di economia circolare.

Il 57% della produzione complessiva di carta è riutilizzata per creare nuovo biomateriale. Parliamo di oltre 5 milioni di tonnellate (dati 2019) di carta e cartone riciclate all’anno.

Un settore che, tra produttori di carta, cartoni e paste per carta, industria grafica, cartotecnica e della trasformazione della carta e del cartone, stampatori d’imballaggi flessibili, produttori di macchine per la grafica e la cartotecnica e operatori del recupero, in Italia conta complessivamente più di 175.000 addetti, ai quali va aggiunto ogni singolo cittadino che, nel privato, effettua la raccolta differenziata di questi materiali.

Seppur circolare, dunque, quello del riciclo di carta e cartone è, in realtà, un percorso complesso, che vede l’intervento di numerosi soggetti pubblici e privati, tutti indispensabili per la perfetta chiusura del cerchio.

Riciclo sostenibile di carta e cartone

Una differenziata che fa la differenza: il percorso circolare della carta

Il circuito chiuso, percorso da un semplice foglio di carta, si compone, quindi, di tappe precise che, per comodità, faremo iniziare dal cestino di casa. È qui che il singolo individuo compie il primo gesto, fondamentale per la buona riuscita del riciclo: separa i rifiuti di carta e cartone dagli altri materiali di uso comune.

E come il singolo privato, fanno ovviamente anche le aziende, incentivando i propri collaboratori a dividere e smaltire correttamente i rifiuti prodotti internamente. E in questo caso, ci sono contesti dove il riciclo assume proporzioni davvero considerevoli: il caso più tipico sono le aziende della GDO, che producono una quantità importante di imballaggi in cartone, in precedenza utilizzati per contenere i prodotti che vediamo ogni giorno sugli scaffali.

In ogni caso, che la differenziata parta da singoli individui o da piccole e grandi aziende, la palla passa inevitabilmente alle amministrazioni comunali e a operatori privati, che organizzano il servizio pubblico di raccolta e di trasporto di carta e cartone negli impianti di recupero. In tali strutture vengono eliminate le impurità residue (graffette, scotch e altri materiali) e viene trasformato il rifiuto cartaceo in materia prima seconda, pronta per essere reimmessa nel processo produttivo.

La trasformazione successiva avviene, dunque, in cartiera, dove il materiale viene maciullato, pressato e riaggregato in nuove bobine, che potranno essere trasformate, a loro volta, dall’industria cartotecnica, in nuovi imballaggi.

Proprio in tale reparto, quello degli imballaggi, il tasso di riciclo nel 2019 è arrivato a raggiungere l’81% dell’immesso al consumo, una cifra che va ben oltre l’obiettivo del 75%, fissato per il 2025 dalla nuova direttiva europea e che, anzi, già si avvicina all’obiettivo dell’85%, previsto per il 2030.

Ma torniamo al viaggio della carta, perché il passo successivo della filiera, dall’imballaggio porta direttamente all’acquisto, al consumo e, nuovamente, alla corretta separazione dei rifiuti di carta e cartone da parte del privato cittadino.

Il cerchio, come detto, si chiude e riparte!

Riciclo di carta e cartone: dove interviene Bottaro

All’interno di questo enorme ingranaggio destinato al riciclo di carta e cartone, possono ovviamente intervenire anche altri attori appartenenti a settori diversi, ma che, in un modo o nell’altro, hanno la possibilità di dare il proprio contributo in termini di sostenibilità della filiera.

Uno di questi attori è Bottaro, che, producendo filo di ferro, va a inserirsi in uno specifico momento della filiera della carta e del cartone: quello in cui gli impianti di riciclo utilizzano le loro presse da imballaggio.

Lo stretto rapporto che lega Bottaro agli impianti di riciclo ha permesso all’azienda di arrivare a conoscere e, addirittura, ad anticipare le esigenze dei riciclatori, comprendendo, ad esempio, che è fondamentale che questi utilizzino impianti efficienti in grado di rispondere tempestivamente alle richieste del mercato.

L’esigenza da soddisfare, dunque, è cercare di aumentare la produttività nelle ore lavorative, diminuendo al massimo i costi di esercizio e i relativi consumi. Basti pensare, infatti, che i costi maggiori, per gli impianti di riciclo, sono quelli relativi all’acquisto della pressa, alla sua manutenzione e ai costi d’esercizio, quali corrente elettrica e personale necessari per il suo funzionamento. Ma se sull’acquisto si può fare poco in termini di risparmio, è sulle altre due componenti che l’azienda può agire, proprio con l’aiuto di Bottaro e del suo filo di ferro.

La domanda che un’azienda di riciclo dovrebbe porsi, allora, è: come so se il filo di ferro che utilizzo è quello corretto?

Una questione legittima, dovuta al fatto che, nel tempo, tecnologie e prodotti cambiano, migliorano e diventano più performanti rispetto al passato. Se fino a 20 anni fa una balla di filo di ferro di 2 mt per 1 mt pesava 1.000 kg, oggi si riesce a ottenere più filo con la stessa superficie. Come è possibile? Ad esempio, grazie a macchinari in grado di compattare maggiormente il filo.

Filo di ferro per presse single ram, dual ram e presse verticali

BWR™: il filo di ferro che migliora le prestazioni

Un ulteriore vantaggio portato dal filo di ferro Bottaro a questi impianti di riciclo si rivela in chiave di un minor consumo energetico.

I consumi di corrente elettrica, infatti, dipendono anche dalla qualità del materiale con cui è realizzato il filo di ferro: questo, per essere ottimale, non deve presentare rotture e non deve dare problemi di svolgimento sotto la pressa.

In caso contrario, sarebbe necessario fermare la pressa, effettuare la manutenzione necessaria e riavviarla, il che comporterebbe proprio un maggior consumo di corrente elettrica e maggiori costi. Proprio i costi di manutenzione di una pressa, infatti, rappresentano un doppio problema: non solo si ferma la produzione e il riavviarla comporta un maggior consumo di energia, ma l’ambiente ne risente anche in altro modo. Le parti della pressa che vanno sostituite, infatti, diventano automaticamente rifiuti impossibili da riciclare.  

Con la creazione del filo BWR™ (Bottaro Wire Recycling™), l’azienda ha soddisfatto entrambi i parametri, ottimizzando il metodo di avvolgimento del filo in modo non solo da migliorarne il successivo svolgimento, una volta posizionato sotto la pressa, ma anche in modo che il filo non si rompa.

Questo, come detto, ha aiutato i clienti a efficientare l’utilizzo quotidiano degli impianti di riciclo, riducendo il consumo di corrente elettrica e, di conseguenza, anche l’inquinamento che ne può derivare. In tal modo, il riciclo di carta e cartone non solo è green perché ricicla, ma anche perché ricicla in modo sostenibile.

Migliorare le prestazioni di questo filo di ferro, per Bottaro, ha significato andare a ottimizzare, a sua volta, ogni parte del processo produttivo, allo scopo di ottenere caratteristiche meccaniche uniche, superiori rispetto ad altri fili di ferro. Tra queste, una resistenza massima alla rottura, maggiore malleabilità a parità di resistenza ai carichi di rottura e la possibilità di utilizzo su ogni tipologia di pressa.

Le proprietà meccaniche, unite alla superficie del filo ancora più liscia rispetto ai prodotti precedenti, consentono di creare meno attrito durante il suo utilizzo – specialmente nella fase di legatura –, portando a ridurre ulteriormente i consumi di energia elettrica dell’impianto di riciclo.

In aggiunta a questo, va considerato, poi, che Bottaro, per i propri fili, utilizza un lubrificante bio e non inquinante, che consente di migliorare ulteriormente l’impatto ambientale del prodotto. A tal riguardo leggi anche l’articolo Pro e contro del filo di ferro lubrificato”.

BWR Black Plus™: il filo di ferro per grandi riciclatori

BWR Black Plus™ rappresenta un interessante upgrade di prodotto, destinato ad aziende con grandi consumi. Sta riscuotendo, infatti, molto successo sia in Europa che in Nord America, per la sua elevata qualità, che lo connota di caratteristiche superiori rispetto al BWR™ standard.

Questo filo, infatti, permette, di aumentare il numero di legature, in quanto risulta più performante sotto tre aspetti:

  • Ha un diametro ridotto del 10% rispetto al BWR™ classico;
  • Permette di ottenere uno sviluppo metrico superiore;
  • Aumenta le prestazioni meccaniche.

Interessante, a tal proposito, è il caso di un grosso gruppo industriale del Nord America, top player nel settore del riciclo, che ha accettato di testare il filo BWR Black Plus™. L’obiettivo era quello di ridurre l’incidenza economica del reparto imballaggio, proprio andando a ridurre contestualmente l’incidenza del filo e della manutenzione degli impianti.

Risultato: il BWR Black Plus™ ha ridotto il diametro del filo precedentemente utilizzato da 4 mm a 3,7 mm, mantenendo e migliorando margine di sicurezza. Inoltre, il cliente ha risparmiato circa il 20% sul prezzo assoluto, riuscendo a ottimizzare tutto il processo operativo: da 12 carichi completi all’anno, è passato a 10 carichi. Questo ha comportato:

  • meno costi di manutenzione
  • meno spostamento di materiale
  • meno cambi rotoli, in quanto durano di più
  • meno movimentazione degli operai e, quindi, più sicurezza

Bottaro: tecnologia al servizio di tutti

Come visto, l’apporto di Bottaro nella filiera del riciclo di carta e cartone può rivelarsi decisivo per molte aziende del settore sotto diversi punti di vista: a livello di costi di manutenzione, di consumi energetici e di sicurezza per il personale impiegato.

Ecco, allora, che Bottaro mette, ancora una volta, la propria tecnologia e i propri prodotti al servizio, non solo dei propri clienti, assecondandone le esigenze più pratiche e operative, ma anche al servizio dell’ambiente e, in definitiva, di tutti noi, con accorgimenti e investimenti sempre tesi a migliorare le performance legate alla sostenibilità dei propri prodotti.

Un contributo che si rivela indispensabile a maggior ragione perché il percorso di qualità seguito da Bottaro, ha trovato il sostegno delle associazioni di settore – quali Federec (FR), BVSE (DEU), VSMR(CH), VBS (CH), Swana (USA) e ISRI (USA) – e di numerose realtà aziendali in tutto il mondo di piccole, medie e grandi dimensioni.

Queste, negli ultimi anni, hanno scelto il filo di ferro Bottaro, sposando i valori di etica ambientale e sostenibilità che sono elementi indiscutibili del DNA dell’azienda.

 

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